
Henry Cartier-Bresson
- 2019-04-17 12:00
- Chanteloup-en-Brie
«Henri Cartier Bresson è uno dei fotografi più importanti del ‘900.»
Con i suoi scatti è riuscito a cogliere la vera essenza della vita, mentre la sua esistenza è stata tutta dedicata a trasformare la fotografia in un mezzo di comunicazione moderno, influenzando intere generazioni di fotografi.
Le fotografie di Henri Cartier Bresson e la sua vita sono strettamente legate.
Non si possono osservare le sue opere, perché di capolavori si tratta, se non si conoscono alcuni eventi fondamentali della sua esistenza.
I due momenti più importanti accadono nel 1946, quando Henri Cartier Bresson viene a sapere che il MOMA di New York, credendolo morto in guerra, intende dedicargli una mostra “postuma” e quando si mette in contatto con i curatori, per chiarire la situazione, nasce una collaborazione che lo impegnerà per oltre un anno alla preparazione dell’esposizione (inaugurata nel 1947).
Nello stesso anno, inoltre, fonda la famosa agenzia Magnum Photos,insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour e William Vandivert.
“Le immagini non hanno bisogno di parole, di un testo che le spieghi, sono mute, perché devono parlare al cuore e agli occhi”
Cogliere il momento perfetto è tutto nelle foto di Bresson, che ha descritto lo stile dell’immediatezza nel suo libro “Il momento decisivo”, pubblicato nel 1952.
Henri Cartier Bresson non metteva in posa i protagonisti dei suoi ritratti ma li fotografava nei momenti più inaspettati per cogliere la loro naturalezza.
Bresson è stato eletto il pioniere del foto-giornalismo e ha immortalato alcuni degli eventi più importanti del ‘900.
Ha fondato la scuola dell’immediatezza fotografica ed era convinto che l’immagine fotografica dovesse riassumere una storia intera.
Per Henri Cartier Bresson una foto non può essere spiegata perché deve contenere tutti gli elementi necessari per comprenderla.
L’ARTE DI HENRI CARTIER BRESSON
Non si deve però pensare che le sue foto siano frutto sempre di fortunate casualità, infatti, oltre alla naturalezza l’altro aspetto importante della sua ricerca è la composizione e la ricerca dell’ordine geometrico.
Integrava nelle sue foto linee, curve e tutto ciò che potesse contribuire a rendere uno scatto poetico.
D’altronde se Henri Cartier Bresson non fosse diventato un fotografo probabilmente avrebbe fatto il pittore, dato che aveva frequentato lo studio dell’artista André Lhole proprio per studiare pittura.
L’incontro con la fotografia avvenne nel 1931, quando sfogliando una rivista vide una foto di Martin Munkacsi e ne rimase affascinato.
L’anno dopo acquista la sua prima macchina fotografica Leica e inizia a viaggiare per l’Europa per fare fotografie.
Le sue foto iniziano a comparire sulle riviste e vengono anche esposte, ma la sua creatività incontra anche il mondo del cinema e nel 1936 lavora come assistente alla regia di Jean Renoir per i film “La scampagnata” e ” La vita è nostra”. Inoltre, diventa lui stesso regista per due documentari sugli ospedali nella Spagna repubblicana e sulla vita dei soldati americani durante la guerra civile spagnola.
La vita di Henri Cartier Bresson è una costante ricerca dell’immagine perfetta e dopo anni di sperimentazioni diventa un fotografo professionista intorno agli anni ’40.
Sono questi gli anni in cui realizza una serie di ritratti di scrittori e artisti come Henri Matisse, Pablo Picasso, Georges Braque. Ma sono anche gli anni di una intensa collaborazione con la rivista Harper’s Bazaar e poi la creazione dell’agenzia Magnum photos.
A partire dagli anni ’70 la pittura torna ad entrare nella vita di Bresson ma continua l’impegno per la fotografia istituendo una Fondazione per conservare la memoria del suo lavoro e per alimentare continuamente la ricerca e l’evoluzione della fotografia.